Enrico Cassi

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Biografia breve di Enrico Cassi

Enrico Cassi (Cuasso al Monte 1863 - Milano 1913) è stato uno scultore italiano del XIX secolo. Ề nato il 19 ottobre 1863 in Cuasso al Monte in provincia di Varese. Fu allievo di Domenico Rasetti; segui poi all'Accademia di Brera a Milano i corsi di scultura di Francesco Barzaghi. Svolse la sua attività artistica prevalentemente in Milano, dove in Via Marina all'imbocco da Via Palestra vi è il suo monumento al generale Giuseppe Dezza, da lui eretto nel 1902: la statua in bronzo di Giuseppe Dezza, combattente frai cacciatori delle Alpi e fra i mille di Garibaldi, generale dell'Esercito italiano, deputato prima e poi senatore del Regno, si erge in fiero atteggiamento su di un alto piedistallo di rosso granito, ornato da due rilievi in bronzo raffiguranti episodi gloriosi cui il Dezza prese parte. Nella città di Pavia egli esegui il monumento ai fratelli Cairoli, eretto nel 1900, fra i più bei monumenti pavesi: esso è costituito da un grande blocco quadrato di bronzo posto su di un ampio basamento di granito; quattro grandi rilievi ornano i lati del blocco che è sormontato da un obelisco piramidale; sul bassorilievo frontale è raffigurato il panorama di Pavia col Ticino e davanti si erge il grande gruppo formato da Adelaide Bono Cairoli che consegna la bandiera d'Italia ai suoi cinque eroici figli Ernesto, Luigi, Enrico, Giovanni e Benedetto, che le si stringono attorno in procinto di partire in guerra per l'indipendenza della Patria; negli altri tre rilievi sono raffigurati i più importanti e famosi episodi dei fratelli Cairoli, con figure ad alto e a basso rilievo: la morte di Ernesto a Biumo di Varese combattendo fra i Cacciatori delle Alpi contro gli austriaci, I'ingresso di Garibaldi a Palermo preceduto da Benedetto ed Enrico Cairoli e, nell'ultimo, la morte di Enrico a Villa Glori fra le braccia del fratello Giovanni anch'egli ferito. Nella stessa città, nel palazzo dove ha sede l'università degli studi Enrico Cassi ha scolpito nell'ultimo decennio del secolo scorso la lapide in marmo bianco di Carrara in onore di Alessandro Nova, docente per oltre trent'anni di filosofia del diritto, con medaglione in marmo statuario apuano recante il ritratto del Nova, inoltre, nel 1903, sempre nello stesso palazzo universitario. Enrico Cassi ha eretto il monumento a Giovanni Cantoni, docente di fisica, preside e rettore dell'ateneo e deputato e senatore del Regno: il piedistallo in pietra sorregge il busto in bronzo del Cantoni che nella mano destra stringe un volume; in questo monumento è notevole l'accurata esecuzione dei particolari anche del piedistallo; per l'università pavese egli scolpì anche il busto marmoreo di Contardo Ferrini, docente di diritto romano. A Salice Terme, nel bellissimo parco dove ha sede lo stabilimento Termale, egli esegui nel 1907 il monumento al medico Enrico Brugnatelli, che insieme ad Angelo De Vincenti studiò e propagandò l'efficacia delle cure termali, in particolare di quelle di Salice. Enrico Cassi realizzò anche monumenti sepolcrali: fra gli altri meritano di essere ricordati il sepolcro De Daninos, da lui realizzato nel 1906 nel Cimitero degli Israeliti al monumentale di Milano, la tomba della farmiglia Bareli con figure in bronzo, l'edicola di Battista Peduzzi con bassorilievi e decorazioni in bronzo e l'edicola della famiglia Tavella con statuee rilievi in bronzo "Passione e invocazione". Alla grande Esposizione Triennale di Brera del 1891 Enrico Cassi espose la statua in gesso "L'emigrata", rappresentante una donna che è stata dalla miseria sospinta in regioni lontane e che sosta per riprendere le forze affrante dal duro lavoro e dal caldo tropicale, opera pregevole per la modellatura di grande verità e finezza. Il tema era in quell'epoca particolarmente sentito; infatti alla stessa Esposizione erano presenti gli scultori Bortolo Ravanello di Treviso con "L'Emigrata", Emilio Gariboldi con "L'emigrato" e Domenico Ghidoni col grande gruppo in gesso "Emigranti", che vinse il premio Tantardini. La Galleria milanese d'arte moderna conserva due suoi bronzi: "Voluttà" e "Poesia", in cui appare evidente l'adesione dell'artista a quel particolare stile impressionistico, meglio, pittorico della scuola lombarda degli ultimi anni del secolo Scorso. Enrico Cassi è morto a Milano il 2 febbraio 1913.

FONTE: Gli scultori italiani di V.Vicario

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